giovedì 27 dicembre 2007










Ieri ho potuto apprezzare il significato di questo film-documentario di Gandini molto coinvolgente.

Surplus: terrorized into being consumers è un documentario di contenuti forti e di perizia tecnica. Le contraddizioni del mondo moderno si materializzano nelle immagini della tv, nei volti dei capi politici, nei simboli del consumismo, negli scontri durante il G8, nel lavoro di operai indiani, nella Cuba di Fidel Castro. Il commento parlato è affidato principalmente a John Zerzan, intellettuale anarchico americano, intervistato appositamente per il film. La sua posizione radicale ha portato a considerarlo l’ideologo dei black block; lui, pur non dichiarandosi tale, sostiene che «distruggere banche e vetrine non è violenza, è più violento stare a guardare Mtv ingurgitando cibo svaccati sul divano». In realtà, il commento più incisivo è ottenuto dalla ricerca tecnica, attraverso cui il documentario si sviluppa con un ritmo che lo avvicina molto al videoclip. Il regista si è affidato in gran parte alle potenzialità del montaggio e del commento musicale, dai quali nasce la vera e propria denuncia. L’accostamento ragionato in termini sarcastici di voci e immagini (molto utilizzata la reiterazione) sono la maniera più efficace per l’evidenziare l’assurdità di un mondo in cui "il 20% della popolazione consuma l'80% delle risorse". Nel 2003 Surplus ha vinto il Silver Wolf award, come miglior documentario al festival IDFA di Amsterdam. «Non voglio dare messaggi - racconta - e non prendo posizione, sono un cineasta, mi interessa capire temi che sono all'attenzione di tutti. Ero a Genova al G8, mi bruciarono la Fiat 500, provai a capire perché qualcuno l'aveva fatto. Al ritorno in Svezia trovai che ancora si discuteva delle proteste di Goteborg a marzo, ma, come qui, sempre dal punto di vista dell'ordine pubblico. Nel film di Davide Ferrario Le strade di Genova ho visto che hanno bruciato la mia auto perché era vicina a una Volvo. Da lì ho provato a capire, lavorando per accostamenti, senza avere una tesi preventiva. Cuba è l'esempio del non consumismo anche se questo stile è imposto da una dittatura. Zerzan è stato molto disponibile, lo si contatta anche attraverso internet ma è solo uno che ha letto e scritto molto, rifiuta di essere ispiratore di qualcuno».


1 commento:

Sara ha detto...

Non avevo mai sentito parlare di questo documentario, sembra proprio interessante... Grazie per il consiglio, lo guarderò al più presto!
Buona notte e a presto